Gianluca Comploj, in arte dj Giangee, è un noto artista brissinese che ci ha raccontato il suo amore per la musica in tutte le sue sfumature.
Quando è nata la tua passione per la musica?
La mia passione non ha una data di nascita precisa, ho davvero un’infinità di ricordi legati a diverse canzoni, devo tantissimo ai miei genitori che mi hanno sempre cresciuto a pane e audio cassette. Dai primi album di Luca Carboni che ascoltavo da bambino alle sessioni di Slayer/ Slipknot in solitaria da adolescente. Per darti una linea temporale mi piace pensare che la mia passione sia nata da quando sono riuscito a registrare le prime frequenze in testa!
Come si sono evoluti i tuoi gusti musicali nel tempo? Da quali fattori, persone o gruppi musicali sei stato maggiormente influenzato?
Sono sempre stato una persona con gusti musicali variegati, sono cresciuto a suon di rock, blues, jazz e musica etnica per poi conoscere, con l’evoluzione parallela del mondo della musica, la musica elettronica ed è stato amore a prima vista! Le sonorità che mi hanno influenzato principalmente sono state sicuramente le percussioni, i fiati, la musica blues e jazz. I personaggi e i gruppi che mi hanno influenzato di più sono stati Jimi Hendrix, i Dire Straits, i Police , Enya, Zucchero e Pino Daniele per poi ampliare la mia visione sul mondo dell’elettronica con artisti come Joe T Vannelli, Ralf e la vecchia scuola dell’hip hop Italiano da Bassi Maestro a Frankie hi NRG.
Qual è il singolo a cui sei più legato e perché?
è il primo singolo che ho scritto: SEA WOLF. Quando ho registrato il brano per me era tutto nuovo e per la prima volta ho avuto la possibilità di andare a registrare in uno “studio”. Mi ricordo come se fosse ieri come e quando l’ho prodotta, registravo un mio amico che accordava una chitarra, altri amici con il sax e un paio di microfoni arrangiati. È stato tutto davvero magico.
Qual è il tuo rapporto con i vinili? Quanto sono importanti per la tua musica?
I vinili per me hanno sempre avuto un ruolo importantissimo. Fin da bambino ammiravo chi sapeva mixare e scratchare e grazie a questo ho iniziato a voler imparare e migliorare la tecnica del mixare con i dischi, oltre a voler accumularne sempre più. Non dimenticherò mai la mia prima lezione con lo storico DJ Dino, che mi ha fatto mixare talmente tante volte il brano “In the music – deepswing” che ormai il disco avrà un solco al posto della traccia. Per me i dischi sono fondamentali non solo per suonare, ma anche per campionarli e usare qualche sample ritagliato da qualche brano che mi fa impazzire, per iniziare a produrre una bella traccia in studio.
Cosa vuoi trasmettere con la tua musica?
Lo scopo è far immedesimare l’ascoltatore, vorrei riuscire condividere tutte le emozioni, compresa l’energia che ho provato nel comporre il brano. Mi piace l’idea che l’ascoltatore possa entrare in sincronia con il brano. Vorrei che la mia musica riuscisse a far staccare dalla vita quotidiana e far vivere un momento pieno ed emozionante, sollevando l’ascoltatore per qualche istante da qualsiasi tipo di dovere o responsabilità. Ho sempre considerato la musica come un mezzo. Dove ti porta però, lo decide solo l’ascoltatore!
Qual è stata la tua più grande soddisfazione in questo percorso?
Sicuramente una delle più grandi soddisfazioni è stata la prima console da dj che ho comprato con i miei primi soldini. Poi sono arrivati i primi passi fatti su un giradischi con risultati decenti e la firma del mio primo contratto musicale con un’etichetta. Sicuramente un grande orgoglio è essere riconosciuto non solo come dj, ma anche come artista.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Mi piacerebbe trasformare questa passione nel mio lavoro, continuare a produrre e suonare, crescere artisticamente, conoscere sempre più gente del settore, comporre più brani possibili e collaborare con i migliori per poter prendere spunto dalle loro tecniche. Insomma il mio progetto è di continuare a imparare e conoscere per riuscire a fare di ciò che amo il mio antidoto alla quotidianità.
Autori: Redazione COOLtour